mercoledì 16 settembre 2015

Top 100 FILM da vedere (dal n. 97 al n. 95)



97. Il bacio dell’assassino (1955) di Stanley Kubrick

Sembra incredibile che Stanley Kubrick abbia girato questo film a soli venticinque anni, un vero enfant prodige del cinema. Pur essendo un' opera dal genio acerbo, ha alcuni tratti che ne fanno una pellicola di altissimo livello; penso soprattutto al pazzesco gioco di luci ed ombre, inquadrature dalla resa artistica sopraffina. Ma oltre a questa sontuosa mise estetica, ci sono tutti gli ingredienti del classico noir, dall'azione pimpante all'incalzante sonoro di sottofondo, qui ritmato da piano percussivo e congas che ricordano molto quelli de L'infernale Quinlan di Welles (che è del '58; chissà se Welles ne ha tratto ispirazione?).
Si intuisce la grandezza incipiente del regista dal fatto di aver reso plastiche le performance di attori non particolarmente bravi. Gustosi i dettagli creepy che Kubrick ha disseminato qui e là, dal coltellaccio appeso al muro della cucina del protagonista, alla inquietante bambola della diafana Irene Kane (attrice con le fattezze di una nordica gru) che pare impiccata alla testiera del letto, fino al magazzino di bianchi manichini e all'ascia brandita selvaggiamente dal gangster, presagio di un certo Jack Torrance.
Il pugile fallito nel gorgo della malavita, fugge con la bella e ha il boss alle calcagna: non vi ricorda qualcosa?

96. La conquista del West (1962) di John Ford, Henry Hathaway, George Marshall e Richard Thorpe

Per i grandi kolossal il rischio flop è un'ombra sempre in agguato; ma quando abbiamo nella stessa pellicola attori del calibro di Peck, Stewart, Fonda, Peppard, Malden, Wallach, Wayne, Widmark... Beh, impossibile sbagliare il colpo. Specie se dietro la macchina da presa ci sono Ford, Hathaway, Marshall ai quali va aggiunto il meno noto (sebbene molto prolifico) Thorpe.
L'epopea del West catturata dal Cinerama (quello vero, con tre cineprese, per proiezioni panoramiche molto vicine al 3D) viene divisa in cinque episodi, dei quali ritengo migliori i primi tre. Nel primo c'è un simpatico pioniere Karl Malden con le belle figlie (che rappresenteranno il trait d'union del film) alle prese con una avventurosa discesa del fiume.
Nel secondo ci sono la solare Debbie Reynolds e il sornione Gregory Peck, coppia non convenzionale di "easterners" in viaggio verso la California, guidati dall' ottimo Robert Preston, rude capocarovana. Il terzo, firmato John Ford, mette in scena la guerra civile dove emerge la storia del giovane soldato nordista George Peppard, secondo me uno dei migliori protagonisti della pellicola. Validissimi anche i restanti episodi; per gli amanti del western, ma soprattutto per i cultori della storia del Cinema, direi che questo film è un passaggio obbligato.

95. Scarface (1983) di Brian De Palma

Un film sfavillante e brutale, le musiche sintetizzate di Moroder in perfetto stile 80's ben si sposano con una Miami Beach sfrontata e glamour irta di palme e insegne al neon. Brutale è il cinema di DePalma, che innesta subdolamente qualche zampillo di splatter in un gangster movie davvero spietato come il suo gigantesco protagonista. Pacino interpreta con rabbia la solitudine di un baronetto del narcotraffico che arriva dalle strade de La Havana, egregiamente raccontata in sequenze memorabili come quella della pacchiana vasca di schiuma in salotto da cui ruggisce, sigaro tra i denti, contro la moglie e il miglior amico, o più ancora nella scenata al ristorante quando, delirante e strafatto di coca, lancia il suo velenoso atto d'accusa all'americano medio: "Voi avete bisogno di gente come me. Vi serve la gente come me, così potete puntare il vostro dito del cazzo e dire: "Quello è un uomo cattivo."

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